La formazione degli adulti, suggerisce sempre più modalità di insegnamento/apprendimento più inclusive nei confronti dei partecipanti all’evento-aula.
L’apprendimento è un processo di ricerca attiva e il formatore si deve impegnare ad ottenere un coinvolgimento e un apprendimento attivo dei suoi partecipanti sia durante la fase della definizione del’intervento formativo, sia durante il suo utilizzo.
Questo è vero, secondo me, soprattutto se ci si rivolge ad una fascia di utenza adulta.
Questo è vero, secondo me, soprattutto se ci si rivolge ad una fascia di utenza adulta.
Alla base dell’apprendimento attivo, credo ci siano due importanti elementi chiave che bisogna ricordare: il dialogo e l’esperienza.
Il dialogo può svilupparsi sia con se stessi (quando si riflette su qualcosa che si è appena letto o ascoltato) o con gli altri ( attraverso l’ascolto, il confronto di idee..).
L’esperienza, invece, può essere favorita :
-dall’ “osservare” (qualcuno mentre fa qualcosa che si deve imparare a fare);
-dal “fare” (quando si deve imparare a fare qualcosa di operativo).
Lo stesso, accade in ambito organizzativo, dove se ci si sofferma sulla centralità del formando, si possono individuare dei principi base per l’apprendimento attivo. Ne elenco qualcuno ma ce ne sono molti altri:
- il formando spesso, crea collegamenti tra nuove e vecchie esperienze;
- gli individui sono curiosi per natura e provano piacere nell’apprendimento; tuttavia le insicurezze personali possono creare degli ostacoli;
- i formandi si comportano in modo creativo quando l’apprendimento si presenta come una “sfida”;
- importante è anche l’ambiente in cui si sviluppa l’apprendimento...
Credo inoltre che soprattutto in questi casi, la funzione principale del formatore, sia quella di guida all’interno del processo di apprendimento piuttosto che quella di divulgatore di contenuti.
Il dialogo può svilupparsi sia con se stessi (quando si riflette su qualcosa che si è appena letto o ascoltato) o con gli altri ( attraverso l’ascolto, il confronto di idee..).
L’esperienza, invece, può essere favorita :
-dall’ “osservare” (qualcuno mentre fa qualcosa che si deve imparare a fare);
-dal “fare” (quando si deve imparare a fare qualcosa di operativo).
Lo stesso, accade in ambito organizzativo, dove se ci si sofferma sulla centralità del formando, si possono individuare dei principi base per l’apprendimento attivo. Ne elenco qualcuno ma ce ne sono molti altri:
- il formando spesso, crea collegamenti tra nuove e vecchie esperienze;
- gli individui sono curiosi per natura e provano piacere nell’apprendimento; tuttavia le insicurezze personali possono creare degli ostacoli;
- i formandi si comportano in modo creativo quando l’apprendimento si presenta come una “sfida”;
- importante è anche l’ambiente in cui si sviluppa l’apprendimento...
Credo inoltre che soprattutto in questi casi, la funzione principale del formatore, sia quella di guida all’interno del processo di apprendimento piuttosto che quella di divulgatore di contenuti.
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