Ieri a lezione, abbiamo parlato dei social software, mi è stato spiegato cosa sono e qual'è la loro utilità. Personalmente non ho mai usato particolari tipi di social software e mi sono trovata leggermente in difficoltà a capirli. Ovviamente, ho capito che essi possono essere molto importanti e funzionali in quanto facilitano lo scambio di idee e l'interazione sociale. Navigando un pò, ho trovato alcuni social software molto interessanti e collegati in un certo modo agli argomenti del mio blog..
LINKEDIN: è un servizio di social networking online impiegato principalmente per il networking professionale. Lo scopo principale del sito è consentire agli utenti il mantenimento di una lista di persone conosciute e ritenute affidabili in ambito lavorativo.
http://www.linkedin.com/
VIADEO: è un social network, dedicato agli imprenditori e a tutti coloro che all'interno di un'azienda hanno il compito di prendere decisioni.
http://www.viadeo.com/
ORKUT: è un social network che permette di realizzare un profilo degli utenti in cui confluiscono dati generali ma anche immagini ed elenchi flessibili degli interessi. Una delle caratteristiche fondamentali è la presenza delle comunità, cioè gruppi di utenti che condividono uno stesso interesse.
http://www.orkut.com/
venerdì 12 dicembre 2008
Coinvolgimento e apprendimento attivo
La formazione degli adulti, suggerisce sempre più modalità di insegnamento/apprendimento più inclusive nei confronti dei partecipanti all’evento-aula.
L’apprendimento è un processo di ricerca attiva e il formatore si deve impegnare ad ottenere un coinvolgimento e un apprendimento attivo dei suoi partecipanti sia durante la fase della definizione del’intervento formativo, sia durante il suo utilizzo.
Questo è vero, secondo me, soprattutto se ci si rivolge ad una fascia di utenza adulta.
Questo è vero, secondo me, soprattutto se ci si rivolge ad una fascia di utenza adulta.
Alla base dell’apprendimento attivo, credo ci siano due importanti elementi chiave che bisogna ricordare: il dialogo e l’esperienza.
Il dialogo può svilupparsi sia con se stessi (quando si riflette su qualcosa che si è appena letto o ascoltato) o con gli altri ( attraverso l’ascolto, il confronto di idee..).
L’esperienza, invece, può essere favorita :
-dall’ “osservare” (qualcuno mentre fa qualcosa che si deve imparare a fare);
-dal “fare” (quando si deve imparare a fare qualcosa di operativo).
Lo stesso, accade in ambito organizzativo, dove se ci si sofferma sulla centralità del formando, si possono individuare dei principi base per l’apprendimento attivo. Ne elenco qualcuno ma ce ne sono molti altri:
- il formando spesso, crea collegamenti tra nuove e vecchie esperienze;
- gli individui sono curiosi per natura e provano piacere nell’apprendimento; tuttavia le insicurezze personali possono creare degli ostacoli;
- i formandi si comportano in modo creativo quando l’apprendimento si presenta come una “sfida”;
- importante è anche l’ambiente in cui si sviluppa l’apprendimento...
Credo inoltre che soprattutto in questi casi, la funzione principale del formatore, sia quella di guida all’interno del processo di apprendimento piuttosto che quella di divulgatore di contenuti.
Il dialogo può svilupparsi sia con se stessi (quando si riflette su qualcosa che si è appena letto o ascoltato) o con gli altri ( attraverso l’ascolto, il confronto di idee..).
L’esperienza, invece, può essere favorita :
-dall’ “osservare” (qualcuno mentre fa qualcosa che si deve imparare a fare);
-dal “fare” (quando si deve imparare a fare qualcosa di operativo).
Lo stesso, accade in ambito organizzativo, dove se ci si sofferma sulla centralità del formando, si possono individuare dei principi base per l’apprendimento attivo. Ne elenco qualcuno ma ce ne sono molti altri:
- il formando spesso, crea collegamenti tra nuove e vecchie esperienze;
- gli individui sono curiosi per natura e provano piacere nell’apprendimento; tuttavia le insicurezze personali possono creare degli ostacoli;
- i formandi si comportano in modo creativo quando l’apprendimento si presenta come una “sfida”;
- importante è anche l’ambiente in cui si sviluppa l’apprendimento...
Credo inoltre che soprattutto in questi casi, la funzione principale del formatore, sia quella di guida all’interno del processo di apprendimento piuttosto che quella di divulgatore di contenuti.
lunedì 8 dicembre 2008
Gruppi di lavoro
Passare da un gruppo all’altro è diventato quasi un rito nella nostra società; all’inizio della nostra giornata, siamo già all’interno di una famiglia. Usciamo poi per inserirci nel gruppo degli amici, dei colleghi, della scuola…
Il gruppo nasce dall’interazione tra l’individuo e gli altri membri della collettività e si rivela “luogo” di forte interazione, ambiente di collaborazione e motivazione.
E’ un bisogno sempre più avvertito che le persone, anche in una realtà organizzativa, come un’azienda, abbiano momenti sempre più frequenti di poter partecipare ad un gruppo.
In ambito aziendale si ha la formazione di un gruppo di lavoro quando persone con professionalità diverse, si trovano ad operare insieme per svolgere un compito comune o un obiettivo definito insieme e in genere condiviso.
I principali tipi di gruppo di lavoro che un formatore potrebbe trovarsi davanti, sono:
-i gruppi di lavoro: sono gruppi di lavoro temporanei che vengono attivati per la risoluzione di problemi che si protraggono da tempo e che non hanno trovato risoluzione nella normale prassi operativa;
-team: sono gruppi di persone che cooperano tra loro per eseguire un compito o un incarico comune;
-squadra: è un gruppo di lavoro nel quale i componenti hanno obiettivi comuni e nel quale il lavoro e le abilità di ogni membro s’incastrano in quelle dell’altro;
-task force: sono gruppi temporanei formati da piccoli gruppi di persone altamente specializzate, con il preciso compito di raggiungere in breve tempo obiettivi molto impegnativi..per poi sciogliersi.
E’ un bisogno sempre più avvertito che le persone, anche in una realtà organizzativa, come un’azienda, abbiano momenti sempre più frequenti di poter partecipare ad un gruppo.
In ambito aziendale si ha la formazione di un gruppo di lavoro quando persone con professionalità diverse, si trovano ad operare insieme per svolgere un compito comune o un obiettivo definito insieme e in genere condiviso.
I principali tipi di gruppo di lavoro che un formatore potrebbe trovarsi davanti, sono:
-i gruppi di lavoro: sono gruppi di lavoro temporanei che vengono attivati per la risoluzione di problemi che si protraggono da tempo e che non hanno trovato risoluzione nella normale prassi operativa;
-team: sono gruppi di persone che cooperano tra loro per eseguire un compito o un incarico comune;
-squadra: è un gruppo di lavoro nel quale i componenti hanno obiettivi comuni e nel quale il lavoro e le abilità di ogni membro s’incastrano in quelle dell’altro;
-task force: sono gruppi temporanei formati da piccoli gruppi di persone altamente specializzate, con il preciso compito di raggiungere in breve tempo obiettivi molto impegnativi..per poi sciogliersi.
Il tema del lavoro di gruppo è stato affrontato anche in altri blog che ho visitato, in particolare in quello di Andrea (http://formazioneoggi.blogspot.com/) e anche in quello di Sara ( http://sara-laformazione.blogspot.com/).
LA FORMAZIONE OUTDOOR!!
Nel mio secondo post, ho parlato di formazione in aula ma curiosando tra i vari blog, mi sono soffermata su quello della mia compagna Alessia (http://outdoorazienda.blogspot.com/), che ha parlato del metodo dell’outdoor usato per la formazione all’interno di aziende.
L’anno scorso durante il corso di Metodologia della formazione e del lavoro di gruppo, tenuto dal professore Di Nubila Renato, ho letto il libro: “Fuori dalle aule, fuori dagli schemi. Storia e contenuti dell’outdoor training” di De Marziani A. e Paolino G.
Secondo me, è un libro molto interessante in cui viene presentato l’outdoor training come metodologia formativa vera e propria che cerca di rispondere ai bisogni di formazione delle aziende.
Per Outdoor Training si intende un’esperienza di apprendimento che si sviluppa all’esterno di un aula; prevede generalmente un insieme di attività svolte con l’ausilio di materiali che provengono dal mondo della natura, dal mondo dello sport o dal mondo del gioco.
Probabilmente quando, anni fa, cominciò a diffondersi come modalità formativa, era guardato con un po’ di sospetto, in effetti, faceva un certo effetto vedere managers normalmente incravattati, impegnarsi in attività “informali”!
Ho conosciuto però qualche persona che è stata impegnata in attività di questo tipo e le diverse esperienze, mi hanno confermato sempre la stessa cosa: le persone hanno appreso nuovi contenuti, vissuto nuove esperienze e in alcuni casi hanno consolidato, divertendosi, il loro rapporto.
L’anno scorso durante il corso di Metodologia della formazione e del lavoro di gruppo, tenuto dal professore Di Nubila Renato, ho letto il libro: “Fuori dalle aule, fuori dagli schemi. Storia e contenuti dell’outdoor training” di De Marziani A. e Paolino G.
Secondo me, è un libro molto interessante in cui viene presentato l’outdoor training come metodologia formativa vera e propria che cerca di rispondere ai bisogni di formazione delle aziende.
Per Outdoor Training si intende un’esperienza di apprendimento che si sviluppa all’esterno di un aula; prevede generalmente un insieme di attività svolte con l’ausilio di materiali che provengono dal mondo della natura, dal mondo dello sport o dal mondo del gioco.
Probabilmente quando, anni fa, cominciò a diffondersi come modalità formativa, era guardato con un po’ di sospetto, in effetti, faceva un certo effetto vedere managers normalmente incravattati, impegnarsi in attività “informali”!
Ho conosciuto però qualche persona che è stata impegnata in attività di questo tipo e le diverse esperienze, mi hanno confermato sempre la stessa cosa: le persone hanno appreso nuovi contenuti, vissuto nuove esperienze e in alcuni casi hanno consolidato, divertendosi, il loro rapporto.
L’Outdoor training è dunque, secondo me, un metodo attivo e veloce che permette ad aziende e a gruppi di lavoro di sviluppare l’attitudine necessaria a lavorare in modo strategico; gli individui vengono infatti coinvolti in ambienti ed in situazioni diverse da quelle quotidiane, vengono presentate a loro una serie di attività che li costringono a pensare e ad agire fuori dai loro normali schemi mentali e comportamentali.
Senza dubbio l'Outdoor Training, come metodologia di team building, consente un apprendimento immediato ed efficace, capace di generare nei partecipanti un ricordo forte ed indelebile.
Senza dubbio l'Outdoor Training, come metodologia di team building, consente un apprendimento immediato ed efficace, capace di generare nei partecipanti un ricordo forte ed indelebile.
sabato 6 dicembre 2008
LA FORMAZIONE..
Inizio il mio secondo post con una domanda molto ricorrente nei nostri giorni..
Come si sopravvive in un mercato che, oggi, è in costante cambiamento?
Oggi, secondo me, per sopravvivere bisogna essere fortemente competitivi e avere un personale qualificato e sempre aggiornato.
Una volta che un'azienda si assicura del personale capace, il fattore formazione diventa determinante.
A volte le persone che incontrano delle difficoltà, che non ottengono risultati o che non riescono ad applicarsi al meglio, possono subire una vera e propria metamorfosi grazie alla formazione.
Certo è importante il reclutamento di persone competenti, ma ciò non basta:
bisogna infatti offrire ai dipendenti una costante formazione.
Questo per 2 principali motivi:
1) per avere personale aggiornato;
2) per avere personale motivato.
PER ESEMPIO…la formazione in aula!
La formazione in aula all'interno dell'azienda è una modalità ancora molto importante, che consiste nella partecipazione a corsi di aggiornamento su questioni tecniche per incrementare il know-how dei dipendenti.. e non solo: durante tali corsi, infatti, bisogna comunicare anche i processi organizzativi, le strategie e gli obiettivi dell’ azienda.
Secondo me, ci sono dei principali e fondamentali “ingredienti” per una buona formazione d'aula, che sono:
-buona preparazione dei docenti,
-partecipazione attiva dei dipendenti,
-programmi aggiornati
-efficaci materiali di supporto didattico.
Inoltre può essere importante ricordarsi di fornire questionari e schede di feedback alla fine del corso, per esaminare l'attenzione e l'interesse dei partecipanti.
Come si sopravvive in un mercato che, oggi, è in costante cambiamento?
Oggi, secondo me, per sopravvivere bisogna essere fortemente competitivi e avere un personale qualificato e sempre aggiornato.
Una volta che un'azienda si assicura del personale capace, il fattore formazione diventa determinante.
A volte le persone che incontrano delle difficoltà, che non ottengono risultati o che non riescono ad applicarsi al meglio, possono subire una vera e propria metamorfosi grazie alla formazione.
Certo è importante il reclutamento di persone competenti, ma ciò non basta:
bisogna infatti offrire ai dipendenti una costante formazione.
Questo per 2 principali motivi:
1) per avere personale aggiornato;
2) per avere personale motivato.
PER ESEMPIO…la formazione in aula!
La formazione in aula all'interno dell'azienda è una modalità ancora molto importante, che consiste nella partecipazione a corsi di aggiornamento su questioni tecniche per incrementare il know-how dei dipendenti.. e non solo: durante tali corsi, infatti, bisogna comunicare anche i processi organizzativi, le strategie e gli obiettivi dell’ azienda.
Secondo me, ci sono dei principali e fondamentali “ingredienti” per una buona formazione d'aula, che sono:
-buona preparazione dei docenti,
-partecipazione attiva dei dipendenti,
-programmi aggiornati
-efficaci materiali di supporto didattico.
Inoltre può essere importante ricordarsi di fornire questionari e schede di feedback alla fine del corso, per esaminare l'attenzione e l'interesse dei partecipanti.
BENVENUTI!!
BENVENUTI!!
Mi presento..Mi chiamo Emma, ho 21 anni e frequento il terzo anno di FOG!!
Non ho mai creato un mio blog prima d’ora e alla frase: “inserite un titolo per il vostro blog”, mi è venuto subito in mente il tema della formazione e della selezione del personale all’interno di aziende.
E’ uno dei temi che nel corso dei miei studi, ha suscitato in me un certo interesse e vorrei creare questo blog in modo da riuscire a farlo diventare anche una “base” per la mia futura attività lavorativa.
Spero inoltre, di riuscire a rendere questo mio primo blog interessante e piacevole per tutti..
Mi presento..Mi chiamo Emma, ho 21 anni e frequento il terzo anno di FOG!!
Non ho mai creato un mio blog prima d’ora e alla frase: “inserite un titolo per il vostro blog”, mi è venuto subito in mente il tema della formazione e della selezione del personale all’interno di aziende.
E’ uno dei temi che nel corso dei miei studi, ha suscitato in me un certo interesse e vorrei creare questo blog in modo da riuscire a farlo diventare anche una “base” per la mia futura attività lavorativa.
Spero inoltre, di riuscire a rendere questo mio primo blog interessante e piacevole per tutti..
lunedì 24 novembre 2008
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